Questo blog (non ufficiale!) è dedicato al festival di cultura e musica dell'America degli anni '40 e '50 che si svolge tutti gli anni in agosto a Senigallia - Riviera Adriatica.
Reportages, news, programmi, personaggi, racconti, appuntamenti e pensieri sparsi con un unico comune denominatore:
il (mio) Summer Jamboree!
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mercoledì 17 settembre 2008

il vostro SJ#9: Ludovica a.k.a. Vintageous

Ho messo via... il Summer Jamboree

Certo, sono ancora un po’ pigra e nostalgica, ma è giunto il momento di disfare la valigia dell’edizione 2008 del Summer Jamboree e riporre il contenuto nell’armadio. Cosa faccio?


Creo il caos. Tiro fuori tutto e ritrovo nell’ordine: una barchetta in carta paglia cui è legata una promessa, ricordo di una cena sconvolgente a tratti allucinante sia per compagnia, che per qualità e dimensioni delle portate, in un noto ristorante di cui per ovvi motivi non verrà menzionato il nome;


tutti i biglietti degli spettacoli cui ho assistito (concerto degli Stay Cats, per cortese intercessione di San Libero Api presso San Alessandro Piccinini; ingresso al Mamamia ed allo Shalimar), ed una miriade di biglietti da visita (Jessica Hierschbiel, caporedattrice di Dynamite, cui va un grazie formato taglia XXXL per avermi letteralmente salvata dalla strada e da una notte certa in stazione offrendomi un giaciglio in un appartamento in centro in cui ho dovuto desistere dal portare via l’arredamento vintage)


d.j. m.a.r.t.a (una piacevole conferma per me dopo lo scorso anno), foto Costantini (che ringrazio per la consulenza fotografica sulla mia Holga), Ol'Woogies (a proposito, se dovesse interessare ai titolari dello stand, fra cui se non erro c’è lo stesso Angelo Di Liberto, trovate qui un mio tributo, Bloody Edith (piacevole sorpresa dell’ultimo giorno, come dire, il Chupa Chups che è mancato come sponsor), compreso quello del Sign. Carotti Innocenzo mio tassista esclusivo per 5 sere consecutive cui va il titolo di “best taxy driver”, al quale rivolgo un ringraziamento speciale per la pazienza dimostrata nei miei confronti).

Ritrovo gli occhiali nuovi acquistati presso lo stand Optovolante, che ero convinta di aver perso, li riprovo. Riprovo il mio sublime vestito da cocktail blu anni ‘40 consigliatomi dalla bella, professionale e simpatica titolare del negozio Neo, la vera scoperta di questa edizione del Sj e Kamì hairdesser per le splendide acconciature


Del resto, mia mamma ama vedermi così perché le ricordo la nonna Maria di cui porto sempre dietro una foto.


Rimpiango tutto. E’ raro che la sottoscritta butti qualcosa. Nein! Non se ne parla! Nemmeno le scarpe anni '40 di due numeri inferiori al mio che mi han fatto venire le vesciche ai piedi! (colpa del disservizio bus urbano che non può passare ogni ora e questa è l’unica nota negativa che mi permetto di citare affinchè si possa ovviare all’inconveniente il prossimo anno)

Penso ai chilometri macinati a piedi e a quanto questa rimarrà, senza ombra di dubbio, una di quelle “vacanze indimenticabili” che merita un posto di tutto rispetto nell’album dei ricordi.

Resto di stucco (e non è un barbatrucco!) quando il fotografo presso il quale porto a sviluppare i miei quattro rulli da 120 Holga mi guarda e sorridendo mi dice “Ma lei vorrà mica mettere il digitale con l’analogico! Gliela faccio comprare io una bella macchina!”. Ecco, appunto, penso io, è la volta buona che cambio fotografo e soprattutto mi converto definitivamente all’analogico, perchè osservare Giuliano Guarnieri ed altri fotografi dotati di macchine a pellicola ti fa scoprire un mondo in cui nulla è immediato, in cui bisogna apprendere la capacità di sapere attendere e in cui c’é ancora il gusto della sorpresa finale (che nel mio caso è modestissima, ma non rinuncio!), un po’ come la filosofia, che a mio parere, sta dietro il Burlesque... che gusto ci sarebbe stato se Miss Honey Lulu e Miss Eve la Plume fossero arrivate già in versione “naked” sul palco? (anche qui, mi è capitato di inorridire di fronte a commenti di persone giunte di fronte ad uno spettacolo non sapendo discernere fra un Night Club ed un numero Burlesque... mi spiace doverlo ribadire, come nel caso di due edizioni fa, ma il pubblico va “educato” a ciò che è un’arte a tutti gli effetti)

Di solito si dice che “far spazio nell’armadio è una buona scusa per nuovi acquisti”. Io non ci riesco e continuo a catalogare e a metter via immagini, suoni, odori, sapori ma soprattutto vecchie e nuove conoscenze...


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