Questo blog (non ufficiale!) è dedicato al festival di cultura e musica dell'America degli anni '40 e '50 che si svolge tutti gli anni in agosto a Senigallia - Riviera Adriatica.
Reportages, news, programmi, personaggi, racconti, appuntamenti e pensieri sparsi con un unico comune denominatore:
il (mio) Summer Jamboree!
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giovedì 13 settembre 2007

Giuliano Guarnieri: un fotografo d'altri tempi

Nei due week-end del festival ho avuto il piacere di avere ospite nella mia città un caro amico fotografo, tal Giuliano Guarnieri da Villafranca di Verona.

Come facilmente intuibile dopo una visita al suo sito, "Mister G.G." è un fotografo d'altri tempi e per questo perfettamente calabile nell'atmosfera del Summer Jamboree; fotografa esclusivamente in analogico (per i profani: niente macchinette digitali ma solo fotocamere a pellicola), sviluppa e stampa in camera oscura ogni suo scatto, usa macchine fotografiche d'epoca o moderni banchi ottici ma comunque dallo spiccato sapore retrò...

Insomma, per il suo primo week-end sulla spiaggia di velluto è venuto in compagnia di una tedesca e di una cinese...
No, non parliamo di donne, ma di una macchina fotografica tedesca (una Rolleiflex biottica di "appena" 50 anni di età!) e di un banco ottico (nella fattispecie trattasi di una "Shen Hao HZX-AII") di fabbricazione cinese! :-)

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/40 - F3.2 - ISO800 @ 25 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/25 - F2.8 - ISO1.600 @ 39 mm.

Vederlo all'opera è uno spettacolo, non solo per chi come me è appassionato di fotografia, ma anche per le persone che si imbattevano in quello strano tipo col cappello girato all'indietro che inquadrava particolari di un paraurti di una vecchia Cadillac, infilato sotto la "sottana di una cinese" montata su un robusto treppiede in alluminio.
In tanti si fermavano per osservare cosa stesse facendo Mister G.G., piuttosto che ammirare le sinuose forme di "quelle vecchie signore" degli anni '50!

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/30 - F2.8 - ISO800 @ 17 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/25 - F2.8 - ISO400 @ 47 mm.

E' tanta la sua meticolosità nel preparare lo scatto, nel valutare l'esatta luce che colpisce il soggetto da fotografare, nel ricercare la perfetta prospettiva da impostare mediante le regolazioni in senso orizzontale e verticale dell'ottica della fotocamera, nel trovare il perfetto mix tra tempo di esposizione e apertura del diaframma... si aggiungano poi l'installazione della fotocamera, la preparazione della lastra di sviluppo, il necessario tempo di posa (in questo caso molto lungo vista la scarsa luce presente) e l'estrazione della lastra da sviluppare... che per fare una fotografia non impiega meno di 20 minuti e a volte anche più di mezz'ora!

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/60 - F3.5 - ISO1.600 @ 42 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/40 - F3.2 - ISO1.600 @ 35 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/40 - F3.2 - ISO1.600 @ 29 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/30 - F2.8 - ISO1.600 @ 34 mm.

Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/30 - F2.8 - ISO1.600 @ 33 mm.

Ragazzi, questa è Fotografia!!
La fotografia che non ha fretta, che si prepara con cura e si vede nascere piano piano in camera oscura tra le proprie mani, anche
di distanza di parecchi giorni dallo scatto...
Basti pensare che durante il concerto, da sotto il palco, in un'ora e mezzo ha fatto 4 (quattro!) scatti ed era stanchissimo, mentre io ne avevo fatti nel frattempo più di 200.
Un altro pianeta.

Questo è il risultato di mezz'ora di (duro) lavoro sul campo:


Per le caratteristiche dell'attrezzatura, le note tecniche e i commenti, cito le parole dello stesso Giuliano:

La foto è stata fatta con una "folding" 4"x5" (ossia 10x12 cm). La macchina è una Shen Hao HZX-AII, economica ma versatile e soprattutto dallo stile molto "vintage" (vista la situazione....). Molto semplice ed intuitiva nei movimenti si riesce a trasportare in giro agevolmente grazie ai suoi 2 Kili e mezzo di peso (senza cavalletto e ottiche escluse!) ;)

L'obiettivo era uno Schneider Kreuznac 150mm f5,6 APO Symmar e la foto se ben ricordo è stata scattata con una lastra Ilford HP5+ esposta a f22 per circa 5 minuti. La lastra è poi stata sviluppata in Pyrocat-HD.

La difficoltà della foto non stava nel soggetto (più che statico) quanto nello sperare che nessuno nel frattempo scattasse foto allo stesso soggetto usando il flash (avrebbe creato ombre ed effetti di luce indesiderati e incontrollabili).

L'obbiettivo della foto voleva essere una composizione geometrica nelle varie zone del fotogramma (radiatore e paraurti) nonchè stuzzicare la vista con il logo della Cadillac che si rifletteva in modo speculare sul paraurti.

Il decentramento ed il basculaggio è stato minimo e solo per enfatizzare certe zone della scritta Cadillac.

L'idea è quella di stamparla con una tecnica "antica" ossia un "Van Dyke" a contatto (carta che produco personalmente attraverso una soluzione fotosensibile che mi sono preparato). Il risultato dovrà essere una specie di cartolina con forti tonalità seppia. Unica limitazione a questa tecnica: mi serve un pò di tempo e.... 10 minuti di sole (la carta si impressiona con i raggi UV).

Rivedendo il negativo scannerizzato mi sono reso conto che ho reso molto evidenti i segni del tempo (leggi: graffi sul paraurti)... ma cosa si può pretendere da una bella "signora" di 50 anni! ;)








Le altre foto presenti nello slider sono state scattate con una Rolleiflex biottica con obiettivo Tessar 75mm, solitamente tutte le esposizioni sono state fra f5,6 e f8. Anche questa "signora", nonostante la veneranda età di 50 anni, riesce ancora a regalare emozioni ed ottime immagini. E' tutta meccanica e manuale, funziona sempre e se mai servisse una revisione bastano poche ore in mano ad un buon tecnico e per altri 40 anni funziona come fosse nuova!

Anche questa macchina ha un gusto molto vintage, basta guardare un documentario degli anni 50-60 e ci si renderebbe conto subito che è stata una delle macchine più utilizzate dai reporter di quegli anni.

Qui l'idea della stampa finale è su un supporto "baritato" (tipo di carta fotografico), una stampa a contatto perderebbe troppo vista la dimensione del negativo (6x6cm).

Si avvicina l'inverno e con esso la possibilità di infilarsi in camera oscura per qualche lunga sessione di stampa.... staremo a vedere! :)


9 commenti:

  1. Torna l'eterno dilemma: analogico o digitale? E si potrebbe aprire un dibattito interessante...

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  2. Bah... sia analogico che digitale, dipende come si usa la fotocamera.
    In giro si vedono milioni di cagate scattate in digitale, ma anche in analogico la merda è tanta.

    Prendere in mano una stampa da analogico, ma una stampa fatta come si deve, su carta baritata (e Giuliano mi aveva portato in visione alcune sue stampe anche in grande formato) e confrontarla con una stampa in B&N da digitale fatta in un qualsiasi laboratorio... non c'è storia!

    Certo è che vedendo Giuliano all'opera, mi sono sentito molto "fotografo della domenica"...

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  3. é sempre un piacere vedere il mitico Giu' all'opera...grazie libero per i tuoi sempre piacevoli e precisi reportage...ciao

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  4. Beh, tra digitale ed analogico sapete bene come io sia dalla parte di Giuliano e perfettamente d'accordo con lui che l'inverno che si avvicina se non altro porterà di nuovo la voglia di tornare in camera oscura.

    Dal tuo reportage si respira l'aria di un "raduno-privato"! Ed è un piacere vedere come la passione per la fotografia non scemi mai per alcuni.
    Complimenti a Giuliano, che vedo sempre più impegnato e ispirato, e a te, per la pazienza di documentare il suo lavoro.

    Magari la prossima volta invitate anche gli amici :-p

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  5. Riuscire a fermare questo mondo folle che noi stessi abbiamo creato - o non siamo stati capaci di fare molto perché ciò non accadesse -, un mondo capovolto che gira al contrario, dove ci dicono che dobbiamo consumare per riuscire a produrre - mentre la logica vorrebbe esattamente il contrario - non è cosa facile.
    Tu, Libero, ci stai provando da sempre, con impegno, caparbietà, e con ottimi risultati.
    Se come compagno di viaggio scegli Giuliano... beh, allora non ce n'è più per nessuno e ne vedremo di veramente belle.
    La strada giusta è sempre stata quella che uno sente e mai quella che gli "altri" hanno sempre tentato di imporre - quasi mai disinteressatamente -.
    Complimenti sinceri a te e G.G.

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  6. Un plauso ad entrambi, far vedere le foto di Giuliano e' una gran bella idea, ho avuto la fortuna di fare alcune sessioni fotografiche con Giuliano, e spero si ripetano, e vederlo all'opera e' veramente bello e istruttivo, anche io lavoro esclusivamente in analogico, ma con le reflex. L'approccio che si ha con il banco ottico o la biottica e' molto diverso all'abituale impostazione fotografiche che normalmente si ha con le reflex, c'e' una calibratura, una taratura un'attenzione molto diversa che porta a scattare foto delle quali si "meterializza" il risultato ancora prima di scattarle. Il mio approccio con la fotografia e' piu' dinamico, piu' ffrttoloso. Io credo che da Giuliano si possa imparare molto, lui poi, credo sia una grande qualita', ha una innata vocazione alla didattica.

    Mi fa molto piacere lasciare qui un messaggio, grazie Libero della bella e appassionata cronaca, grazie a Giuliano per le sue belle immagini, e grazie a Libero che ha potuto far incontrare, anche se virtualmente, vecchie e non dimenticate conoscenze.

    Ciao.

    ventrix

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  7. Maurizio, Katia, Alvaro ed Enrico: grazie di cuore per aver lasciato un commento.
    Quando si organizza qualcosa per rivederci?

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  8. Digitale o Analogico?
    Mah! Mi piace vederli come due mondi affini che girano su orbite differenti, ogni tanto si incrociano, si sfiorano per poi andare ognuno per la sua strada.
    Invidio molto la praticità dal digitale, la pulizia e la velocità di esecuzione ma per mia indole e soddisfazione personale mi piace la costruzione meticolosa e precisa dell'inquadratura, mi piace starmene lì a chiacchierare col soggetto mentre dall'alto del vetro smerigliato mi muovo per trovare la luce giusta e l'inquadratura ottimale. Mi piace smaniare per tornare a casa a sviluppare e vedere il risultato finale su pellicola e pensare a come interpretarlo su carta...

    Come dicevo è solo un mio modo personale di vivere certi momenti della fotografia, per il resto ... è solo questione di emozioni.


    Ciao a tutti gli amici e non che hanno postato e posteranno su questo aggiornatissimo blog. Un saluto particolare a Libero per lo spazio messo a disposizione, la sua vivace e attiva "penna virtuale", l'ospitalità e la simpatia. Al prossimo SJ (stavolta ci farò tutta la settimana ! :) )

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  9. Grazie Libero. Per lo spazio che metti a disposizione raccontandoci di un fotografo davvero particolare.

    Sono contento che Giuliano, come tanti altri, non sia rimasto solo un contatto virtuale: l'ho conosciuto "di fretta" a Modena, qualche tempo fa. Mi fa piacere rivederlo qui, all'opera, con la sua fidata attrezzatura.

    Provo una grande invidia per chi ancora riesce ad apprezzare la Fotografia che si materializza piano piano, prima in astratto, nel nostro cervello, e poi negli acidi in camera oscura. Non si parla solo di analogico o digitale, ma soprattutto di modi di fotografare: le due tecniche portano inevitabilmente a comportamenti fotografici distinti.

    Sono contento di avervi ritrovati, seppur per mezzo di qualche buon byte in un mare di bit piu' o meno sporchi.

    Grazie
    ciao
    Paolo

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